C’è Tempo… | cod. sime 11268

Comunità Fraternità SCS Onlus

Raccolta Terminata
Obiettivo:
1.184,00 €
Raccolto *:
2.120,00 €

* L’importo delle donazioni raccolte non si aggiorna automaticamente ma a seguito delle verifiche effettuate dalla Fondazione.

Raggiungimento obiettivo

179%

Il progetto

La presenza della disabilità psichiatrica all’interno del sistema famigliare è un tema tanto complesso quanto delicato, i servizi di riabilitazione e cura spesso non hanno gli strumenti, ma soprattutto il tempo, per supportare, oltre che il paziente, anche le famiglie.
L’equipe del centro diurno psichiatrico “Giovanni Borghetti” di Ospitaletto viene a contatto con le difficoltà quotidiane delle famiglie dei pazienti presi incarico.
Nello specifico il progetto ha lo scopo di ampliare, integrare e rafforzare l’offerta di aiuto per le famiglie di pazienti con fragilità psichiche presenti sul territorio dell’ambito 2 e limitrofi.
Le famiglie necessitano di un sostegno nell’acquisizione di conoscenze relative alla patologia psichiatrica e delle strategie di gestione di quest’ultima; per rispondere a questo tipo di bisogno si è pensato all’organizzazione di incontri formativi dedicati ai famigliari in collaborazione con l’associazione Nessuno è un’isola; ad affiancare ciò interventi specifici sulle eventuali singole situazioni di difficoltà quali interventi domiciliari famigliari e/o interventi di psico-educazione.
Altro tipo di bisogno è il sollievo del caregiver nei momenti non coperti negli orari e giorni classici di apertura dei servizi semiresidenziali; lo scopo è la diminuzione del carico assistenziale percepito. Si prevedono quindi aperture serali degli spazi del centro diurno durante le quali verranno svolte attività risocializzanti e ricreative rivolte agli utenti. Si prevedono inoltre alcuni fine settimana durante i quali verranno organizzate delle escursioni con il gruppo di montagna terapia o delle più generiche gite sul territorio, anche queste rivolte agli utenti ma anche ai famigliari che lo desiderino.
Fondamentale inoltre la continuazione e il rafforzamento delle relazioni con l’associazione dei famigliari anche per creare momenti di incontro e formazione con la cittadinanza allo scopo di diminuire lo stigma e l’isolamento.
Nella pratica l’accesso alle attività dovrebbe avvenire su segnalazione delle associazioni dei famigliari, degli assistenti sociali dei comuni, del CPS di competenza territoriale e tramite le relazioni con i famigliari già in essere da parte del centro diurno. Si prevede a tale scopo un servizio di accoglienza che possa, tramite un colloquio conoscitivo, indirizzare la famiglia coinvolta verso una o più delle attività previste.

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