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Raggiungimento obiettivo
Il progetto
Il progetto nasce dal bisogno sia di potenziare le occasioni di socializzazione, i momenti ricreativi e l'inclusione dei minori con disabilità, sia la promozione di interventi di sollievo e di sostegno per i caregivers familiari, che assistono i loro figli con disabilità. La necessità di sollievo è sentita in maniera ancora più forte in questo periodo post pandemico, durante il quale i caregivers hanno accumulato carichi di cura ancora maggiori a causa dell’interruzione e riduzione di alcuni servizi. Oggi appare sempre più fondamentale orientare l'intero lavoro sulla disabilità alla creazione di esperienze volte all'inclusione sociale e al raggiungimento dell'autonomia e offrire un supporto ai caregivers familiari.
L’idea progettuale nasce da una visione della disabilità che parte dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, secondo la quale la disabilità non è più della sola persona, ma è l’interazione tra le menomazioni della persona con la società e l'ambiente. La società stessa, intesa come strutture, leggi ed educazione, si assume quindi una responsabilità determinante. L’intervento che la società deve fare, dunque, non è solo sulla persona, quanto sull’ambiente in cui la persona vive perché possa inserirsi pienamente in esso in modo simile a tutti gli altri. È un ribaltamento del modello culturale storicamente diffuso nella nostra società. La persona con disabilità non va più considerata solamente come “malato” da curare ed assistere, ma come singolo individuo con le proprie specifiche caratteristiche, incluso in una Comunità che a lui deve saper fare posto.
Da questa premessa e con questo presupposto normativo nasce il progetto All Inclusive, una proposta che risponda contemporaneamente ai bisogni di proposte educative inclusive pomeridiane per i minori con disabilità e ai bisogni di alleggerimento del carico di cura dei genitori di persone con disabilità.
All Inclusive vuole essere un tempo di qualità, inclusivo, per i minori con disabilità che potranno beneficiare di proposte educative extra-scolastiche condotte da personale qualificato e calibrate sui loro bisogni educativi che vadano oltre le semplici risposte assistenziali e che siano fonte di inclusione, conoscenza e socializzazione sul territorio, ma anche un buon tempo per i loro familiari che potranno così ritagliarsi spazi per sé, per la coppia e/o per altri figli e che possano in qualche misura configurarsi come azione preventiva di possibili momenti di crisi e fatica nella cura e gestione della persona con disabilità.
